Internet e il CERN
Un altro sistema, sviluppato nei laboratori informatici del
CERN di Ginevra, cominciò ad attirare l'attenzione della comunità di
utenti Internet: World Wide Web.
Il primo documento ufficiale in cui si fa riferimento a
questo strumento risale al marzo del 1989. In quell'anno Tim Berners
Lee, un fisico in carico al centro informatico del grande laboratorio di
fisica, concepì l'idea di un "sistema ipertestuale per facilitare la
condivisione di informazioni tra i gruppi di ricerca nella comunità
della fisica delle alte energie", e ne propose lo sviluppo al suo
centro. Avuto un primo assenso si mise al lavoro sulla sua idea,
coadiuvato dal collega Robert Cailliau (a cui si deve il simbolo
costituito da tre 'W' sovrapposte in colore verde). Nel novembre del
1990 i due firmarono un secondo documento, assai più dettagliato, che
descriveva il protocollo HTTP, il concetto di browser e server, e che
rendeva pubblico il nome ideato da Berners Lee per la sua creatura:
World Wide Web. Nel frattempo Berners Lee, lavorando con la sua nuova workstation
Nextstep, un vero e proprio gioiello dell'informatica, sviluppò il
primo browser/editor Web (battezzato con poca fantasia World Wide Web
anch'esso). Le funzionalità di quel programma erano avanzatissime (ancor
oggi i browser di maggiore diffusione non hanno implementato tutte le
caratteristiche del primo prototipo), ma purtroppo le macchine Next in
giro per il mondo erano assai poche.
Per facilitare la sperimentazione del nuovo sistema
ipertestuale di diffusione delle informazioni su Internet, Berners Lee
realizzò un browser con interfaccia a caratteri, facilmente portabile su
altre architetture, e lo battezzò Line Mode Browser. Esso
venne distribuito nel marzo del 1991 in formato sorgente attraverso
alcuni gruppi di discussione. Una versione funzionante fu messa on-line e
resa accessibile tramite un collegamento telnet pubblico su un host del
CERN. Intanto iniziavano a sorgere i primi server Web esterni al CERN
ma sempre legati al mondo della fisica nucleare. Alla fine dell'anno se
ne contavano circa cinquanta.
L'interesse intorno a questa nuova applicazione
iniziava a crescere, ma l'ostica interfaccia a caratteri del browser ne
limitava la diffusione. Un primo aiuto in questo senso venne nel 1992,
quando Pei Wei, uno studente di Stanford, realizzò un browser grafico
per X-window battezzato WWW Viola. Fu proprio provando Viola che Marc Andreessen, studente specializzando presso il National Center for Supercomputing Applications (NCSA) della University of Illinois, concepì l'idea di sviluppare un browser web grafico, insieme a Eric Bina: nacque così Mosaic.
La prima versione per Unix X-window fu rilasciata nel gennaio 1993. Nel
settembre dello stesso anno il gruppo di programmatori raccoltosi
intorno a Marc ed Eric rilasciò le prime versioni per Windows e
Macintosh. Mosaic fu una vera e propria rivelazione per gli utenti
Internet. La semplicità di installazione e di uso ne fece una killer application
che nel giro di pochi mesi attrasse su World Wide Web migliaia di
utenti, e che soprattutto rese evidente un modo nuovo di utilizzare i
servizi della rete Internet, completamente svincolato dalla conoscenza
di complicate sintassi e lunghi elenchi di indirizzi. Grazie a Mosaic e
alla sottostante architettura Web, Internet divenne uno spazio
informativo ipermediale aperto che era alla portata di chiunque con il
minimo sforzo.
Tutto ciò accadeva mentre Internet aveva già raggiunto
i due milioni di host, e il backbone della NSFnet era stato portato a
una banda passante di 44,736 Mbps. Ma l'introduzione del binomio
Mosaic/Web ebbe la forza di un vero e proprio 'Big bang'.
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