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21 ott 2014

Analisi Logica della Frase (o Proposizione)

Analisi Logica della Frase
(o Proposizione)

L'analisi logica della frase sviluppa capacità logiche e aiuta nel comprendere i testi poetici.

Cos'è una frase?

Una frase è un enunciato con una sola voce verbale, che ha senso compiuto.
Possiede inoltre vari elementi: Soggetto; Predicato (verbo) Verbale o Nominale; Complementi; Attributo e Avverbio.

Soggetto

Il Soggetto è la persona, l'animale o la cosa, che compie o subisce l'azione o è nella condizione espressa dal verbo
Inoltre il Soggetto può essere sottinteso, cioè non spiegato nella frase.
(es: Ho spiegato. ---> Io=Soggetto Sottinteso)

Complemento Oggetto

Il Complemento Oggetto si trova solo dopo i verbi transitivi (l'azione cade direttamente sull'oggetto), e risponde alla domanda: "Chi? Che Cosa?".
Esso è anche l'unico "Complemento Diretto".
Se viene preceduto da una preposizione diviene "Complemento Oggetto Partitivo".

Predicato

Il Predicato è di due tipi:
  • Predicato Verbale: Tutte le voci dei verbi; i verbi "servili" (potere, dovere, volere) compongono un solo predicato con l'altro verbo. (es: Io voglio prendere il diploma).
  • Predicato Nominale: Quando il Soggetto è in una condizione di stato e il verbo è seguito da un nome, un aggettivo o un nome - aggettivo è un predicato nominale. (es: Io sono (Copula) offeso (Nome del predicato).

1 ott 2014

Ripasso di Storia/Storia di Roma

Storia di Roma (VIII sec a.c./V sec d.c.)

Linea temporale: è convenzionale  (cioè decisa dagli storici), segnata da date importanti per la storia della civiltà occidentale.

  • Preistoria: Va dall'inizio dell'universo, fino all'invenzione della scrittura (3000 a.c.).
  • Storia Antica: Va dall'invenzione della scrittura al crollo dell'impero Romano (3000 a.c. - 476 d.c.).
  • Storia Medioevale: Va dalla caduta di Roma alla scoperta dell'america (476 d.c. - 1492 d.c.). Essa si distingue in "Alto Medioevo" (476 d.c. - 1000 d.c.) e "Basso Medioevo" (1000 d.c. - 1492 d.c.).
  • Storia Moderna: Va dalla scoperta dell'America alla Rivoluzione Francese (1492 d.c. - 1789 d.c.).
  • Storia Contemporanea: Va dalla Rivoluzione Francese ad Adesso (1789 d.c. - 2014).
Importante è anche la definizione di "Fonte Storica": Sono documenti o oggetti che ci aiutano a studiare la Storia.

Si differenziano in:
  • Fonti Storiche Primarie: Appartengono al periodo storico che stiamo studiando. (es: moneta Romana antica, se studiamo la vecchia Roma)
  • Fonti Storiche Secondarie: Tutti gli oggetti o i documenti successivi all'epoca studiata.
L'oggetto di studio  può essere indagato in differenti prospettive che spesso però interagiscono tra loro (in questo caso Roma). Questo è un metodo di studio:
  • Livello Politico (Le forme di governo e di amministrazione, i confini e i rapporti con i popoli vicini, le guerre).
  • Livello Sociale (Classi Sociali, potere)
  • Livello Economico (Risorse, commercio, distribuzione del reddito)
  • Livello Culturale (Religione, idee, arte e letteratura)
Roma attua subito una politica "imperialistica": questo non significa che il governo sia di fatto, necessariamente, nelle mani di un imperatore.
Facciamo subito una distinzione di termini:
  • Re: Sovrano di una sola nazione (Re d'Italia).
  • Imperatore: Sovrano di più nazioni (Impero Romano dopo la repubblica)
Roma subisce delle "Fasi di Espansione". Esse sono:
  • Espansionismo ai danni dei popoli confinanti con Roma.
  • Espansionismo ai danni degli altri popoli della penisola, gli Italici.
  • Espansionismo nel Mediterraneo Occidentale (Le 3 guerre Puniche III sec - II sec a.c.).
  • Espansionismo ai danni del Mediterraneo Orientale (Macedonia, Grecia 146 a.c.)
In una storia lunga mille anni iniziamo a distinguere tre tipi di governo che si sono succeduti a Roma, in tre grandi epoche:
  • Monarchia (753 a.C.- 509 a.C.)
  • Repubblica (509 a.C. - battaglia di Azio 31 a.C.)
  • Impero ( dal triondo di Ottaviano su Marco Antonio 31 a.C. al 476 d.C.)
Già in periodo monarchico c'era un'assemblea di anziani chiamata Senato (esponenti di famiglie patrizie, che potevano vantare antenati importanti); anche in età repubblicana esso sarà a massima autorità. 
Soltanto dopo vari secoli la carica di senatore sarà accessibile a un plebeo arrivato a nobilitarsi, ma il Senato resterà comunque una istituzione di carattere conservatore, chiuso alle riforme.


I Conflitti in Età Repubblicana

Il periodo repubblicano che stiamo esaminando può a sua volta essere studiato in fasi successive attraverso i conflitti che segnarono i secoli di Roma. 
Tra il V secolo e il IV a.C. assistiamo allo scontro tra patrizi e plebei; questi ultimi vogliono ottenere più diritti

Nel corso del tempo, con varie leggi, ebbero accesso alle magistrature (incarichi politici), fino al Senato, e si poterono contrarre matrimoni tra le due classi sociali. 

Va anche ricordata l'importanza di avere leggi scritte: le prime nell'antica Roma furono quelle scritte su 12 tavole. 

Secondo la tradizione, riportata dallo storico Livio, furono redatte negli anni 451 e 450 a.C., per volontà della plebe, allo scopo di rendere più conoscibile e certo il diritto, fino allora tramandato oralmente e applicato di volta in volta, caso per caso, in forza dell’interpretazione segreta dei giuristi-pontefici. 
Questi appartenevano al solo patriziato, e il fatto stesso che gli usi venissero messi per iscritto avrebbe rappresentato, a prescindere dal loro effettivo contenuto, un successo della componente plebea della popolazione.

Tralasciando al momento le guerre di conquista, altri conflitti che attraversarono la storia di Roma repubblicana riguardano le guerre servili, cioè le guerre contro gli schiavi in rivolta: ce ne furono di imponenti in Sicilia nel II secolo a.C. (ridotta a provincia dopo la sconfitta dei Cartaginesi) e poi memorabile quella di Spartaco, tra il 73 e il 71 a.C., la cui figura e le cui imprese, anche se poco indagate dagli storici romani, rimasero impresse in tutti coloro che lottano per la libertà.

Nel I secolo a.C. Si collocano anche le guerre sociali (contro i socii, alleati, dei Romani,in rivolta per ottenere la cittadinanza) e le sanguinose guerre civili, le cui conseguenze drammatiche furono causa della fine della repubblica e della restaurazione, di fatto, di una forma monarchica: l' Impero.


Livello Politico nei Periodi di Roma

Roma Monarchica (753 a.c. - 509 a.c.):  Il Re era elettivo (cioè eletto, scelto dal Senato).

Roma Repubblicana (509 a.c. - 30 a.c.): Una Democrazia? Assolutamente no, né gli schiavi, né le donne votavano. 
SPQR="Senatus Pupulusque Romanus" (Il Senato era il popolo; almeno così si presentavano). 
C'erano assemblee per tutti i cittadini Romani: i "Comizi". Essi potevano eleggere dei magistrati.
  • Magistrature (Incarichi Politici): Nella Roma Repubblicana i magistrati, restavano in carica per un certo periodo e venivano eletti dal popolo. Ogni magistratura era divisa in due persone.
  • Consoli (Capi della Magistratura): Convocavano il Senato e le assemblee (comizi) e comandavano l'esercito.
  • Dittatore: Restava in carica sei mesi, concentrando i poteri nelle sue mani in caso di gravi pericoli.
  • Questori: Avevano la responsabilità della spesa pubblica e dell'erario (Tesoro dello Stato).
  • Pretori: Responsabili dell'amministrazione della giustizia (tribunali).
  • Censori: Facevano l'elenco dei cittadini, secondo il censo (soldi), per inserirli in varie classi con scopi fiscali o di reclutamento militare; in seguito controllavano il comportamento degli uomini più in vista.
  • Senatori: Il maggior centro di potere di Roma. Venivano consultati dai Magistrati per ogni importante decisione. Controllavano anche la politica estera.
La Cultura Greca si diffonde a Roma

La conquista della Grecia (alla fine della III guerra punica) agevolò il diffondersi della cultura greca tra i Romani: osteggiata da alcuni e accolta favorevolmente da altri. 
Da quel momento gli antichi valori di riferimento entrarono in crisi. 
Nella cultura greca aveva grande importanza la filosofia, che a sua volta introduceva l'elemento del dubbio e una certa tendenza al rilassamento dei costumi. (Si pensi al teatro).

Tribuni della Plebe

Tribuni della plebe rappresentano il popolo di fronte al senato.
Non potevano proporre leggi, ma osteggiare quelle svantaggiose per la plebe stessa.
 
Due grandi Tribuni furono Tiberio e Caio Gracco, discendenti da Scipione l'Africano, vincitore dei Cartaginesi: una famiglia molto importante.

Sulla loro giovinezza esiste un aneddoto: un giorno una matrona romana si presentò a casa di Cornelia, madre dei due Gracchi, ostentando la propria ricchezza.
"Vedi? questi sono i miei gioielli!" disse la matrona. Cornelia fece chiamare i suoi figli, Tiberio e Caio: "E questi sono i miei!".


Prima il fratello maggiore Tiberio e poi, dopo la sua uccisione, il minore Caio (tra il 130 e il 120 a.C.) proposero una riforma agraria: chi possedeva più di una ben definita quantità di terreni poteva subire una confisca delle eccedenze che sarebbero state ridistribuite ai contadini senza terra

Infatti a Roma era gradualmente scomparsa la piccola proprietà contadina e si esteso il "Latifondo" (grande estensione di terre coltivabili, in possesso di un solo proprietario). Dopo lunghi anni in guerra, i contadini romani tornavano alle loro famiglie impoverite e vendevano le loro piccole proprietà, andando a ingrossare le fila dei proletari dell'urbe (urbe= città=Roma)
L'esercito infatti era costituito, per la maggioranza, da cittadini romani agricoltori.

Si impoverivano dunque per la lontananza dai campi, uomini ricchi e potenti si impadronivano delle loro proprietà, lasciate magari incoltivate.

Quindi prima Tiberio e poi Caio, si fanno eleggere tribuni della plebe e propongono una legge per ricostituire la piccola proprietà contadina, limitando il latifondo.

Questa proposta riformatrice incontra l' ostilità della classe dominante senatoriale, ma essi, anche se erano di origine nobile, si muovono in questo senso sulla base di una constatazione logica: la crisi della piccola proprietà condizionava le sorti dell'arruolamento nell'esercito .

In questo modo si ridava dignità ai contadini partiti per la guerra e divenuti poveri disoccupati, dei "proletari" (sono coloro che hanno come unica ricchezza i propri figli, e vivono vendendo la propria forza lavoro).

Anche un'altra legge venne proposta ossia l'annona, grano e frumento a prezzo molto basso, per i cittadini Romani.

Caio Gracco propone anche l'estensione della cittadinanza romana agli alleati italici, ma questo provoca l'egoistica reazione della plebe romana che non vuole dividere i propri privilegi con altri, dimostrando così di mancare di ogni coscienza politica.

Dopo i Gracchi, i Romani videro emergere due partiti: gli Ottimati (ceto senatoriale, con elementi dei nuovi ricchi) e Popolari (plebei, homini novi, cioè ascesi alle cariche per i loro meriti e non per il nome di cui potevano vantarsi ).

I Popolari nel 107 a.C. scelsero come guida un generale di origine plebea, di nome "Gaio Mario", che aveva vinto un Re ostile in Africa e poi aveva battuto due tribù germaniche che minacciavano i confini romani.

Egli, molto stimato dai suoi soldati, fece una riforma dell'esercito:
  1. L'esercito sarebbe stato formato anche da nullatenenti volontari, non solo romani, ma anche italici persino provinciali: poteva arruolarsi anche chi non possedeva terra.
  2. I legionari non dovevano più pagarsi l'equipaggiamento, anzi avrebbero ricevuto una paga giornaliera e premi in caso di vittoria.
  3. Chi fosse divenuto veterano cioè chi avesse compiuto sedici anni di servizio militare, avrebbe ricevuto come liquidazione un appezzamento di terra diventando così un piccolo proprietario contadino.
I Plebei a questo punto si legarono più ai loro comandanti: generali con ambizioni politiche, dotati di un appoggio militare, divenivano arbitri del destino di Roma. 

Dopo la morte di Mario, fu un altro generale legato al Senato, Silla, a imporre la propria volontà. 
Egli, conservatore, impose i suoi obiettivi restauratori dell'autorità senatoriale. Si proclamò dittatore e avallò liste di proscrizione: i suoi nemici, vicini al partito popolare, furono oggetto di persecuzione: chi si trovava in quelle liste (una specie di "caccia all'uomo") potevano essere uccisi e i loro beni confiscati

E' vero che Silla a un certo punto lasciò il potere volontariamente e si ritirò a vita privata, ma lasciando una scia di "ferite" nella vita civile: molti covavano desiderio di vendetta, e , comunque, era aperta la strada a nuovi colpi di mano. 
Si apriva il periodo delle sanguinose guerre civili