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18 feb 2014

Atmosfera/Smog

Atmosfera

L'atmosfera è uno strato di diversi gas (composizione: azoto (N, 79%; Ossigeno O, 20%; Anidride Carbonica, 0.03%), che circonda la Terra.

E' divisa in più strati a seconda della composizione percentuale e delle caratteristiche.

L'atmosfera permette di mantenere parte del calore che viene dal Sole e permette di mantenere costante la temperatura inorno ai 15 gradi centigradi.

Gli strati dell'atmosfera sono:
  1. Troposfera: E' lo strato più vicino al suolo; Maggiore massa dell'aria; Dove si formano le nuvole e i venti; Si abbassa la temperatura man mano che si sale in quota circa ogni 100 m).
  2. Stratosfera: E' lo strato con più ozono, man mano che si sale si respira sempre con più fatica e la temperatura aumenta. Si respira peggio, poichè ci sono meno gas, causa la minor Forza di gravità. Lo strato di ozono "assorbe e protegge" Gaia dalle radiazioni.
  3. Mesosfera: In questo strato la temperatura diminuisce all'aumentare dell'altezza. Vi è un ulteriore assottigliamento dei gas. Vi sono anche gli Ioni.
  4. Termosfera: E' lo strato col maggior numero di ioni e dove si formano le aurore boreali, inoltre si incendiano i meteoriti.
  5. Esosfera: E' lo strato più esterno

SMOG
Il termine è nato negli anni ‘50 dalla fusione di smoke e fog per descrivere l’atmosfera invernale di Londra, in cui la nebbia si mescolava ai fumi derivanti dall’estensivo uso di carbone, sia per scopi industriali che per il riscaldamento domestico. Nell’inverno del 1952 la concomintanza di ingenti emissioni di fumi contenenti polveri incombuste, anidride solforosa e ossidi di azoto con un lungo periodo di inversione termica (fenomeno che impedisce la dispersione dei gas negli strati alti dell’amosfera) provocò sulla capitale inglese la formazione di una cappa velenosa. A questo evento fu attribuito il significativo aumento registrato in quei giorni della mortalità (4.000 persone) e di ricoveri per disturbi alle vie respiratorie. Oggi lo smog di tipo tradizionale si forma più raramente: l’industria e il riscaldamento utilizzano in modo più limitato il carbone mentre altri combustibili come il gasolio producono quantità minori di particolato.
Più preoccupante è un altro tipo di smog, detto fotochimico: la forma d’inquinamento più diffusa oggi nelle grandi città, che si verifica soprattutto d’estate e nei periodi d’alta pressione. Il suo indicatore chimico è l’elevata concentrazione di ozono a bassa quota. Un ruolo essenziale nel processo di formazione è svolto dalle radiazione solari, che innescano reazioni fotovolchimiche di trasformazione degli inqinanti primari. Nei grandi agglomerati urbani la sua principale causa è il traffico automobilistico, nelle aree non densamente urbanizzzate le industrie, in particolare petrolchimiche. È nocivo alla salute umana (irritante per gli occhi, per le vie respiratorie e cancerogeno) ma anche per animali, piante ed ecosistemi acquatici. Per la sua acidità è in grado di corrodere edifici e monumenti. Contribuisce alla formazione dei gas serra come l’anidride carbonica, l’anidride solforosa e gli ossidi d’azoto.

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