Read in english

13 apr 2016

Terminale Linux : I Permessi (File)

TUTORIAL LINUX: I PERMESSI


Ciao ragazzi, pagina blog dedicata a Linux, oggi affronteremo la tematica dei permessi su Linux.
Partiamo subito col dire che Linux nasce con un concetto di multiutente, al contrario per esempio di Windows che nasce come Sistema Operativo a utente singolo e, solo successivamente è stato implementato il multiutente, Linux nasce già in un ambiente di multiutenza.

Come primo passo per inoltrarci nella multiutenza, digitiamo il comando sudo -sH per divenire utente ROOT ossia capo. Poi proviamo a creare un nuovo utente: il comando da utilizzare è useradd -m (con useradd aggiungiamo utente e con -m creiamo la directory della home) e creiamo dando un nome "utente" (useradd -m utente).
Bene abbiamo creato "Utente" (sì lo so fantasia, portami via).
Però ancora il nostro Utente non appartiene a nessun gruppo, poichè mancano alcune cose, ma tempo al tempo.

Ora gli assegnamo una password per l'account, digitiamo passwd (che serve a cambiare la pass standard) e il nome dell'account ovvero "Utente" (passwd Utente); inserite la password che desiderate e aggiornate.
Per vedere che tutto sia stato fatto bene digitiamo il comando login, e digitiamo Utente, immettiamo la password e ora siamo l'utente "Utente".
Ora col comando ls notiamo che è vuoto e col comando pwd notiamo che viene solo la striscia /home/utente. Per vedere se cis ono altri utenti basterà salire di una cartella col comando ls ../
Per l'esercizio vi pregherei di creare altri quattro utenti e di verificarne la creazione come spiegatro prima.

Io ho crato gli utenti "morro", "pluto, e "pippo".

Bene ora con l'utente pippo (facendo login e entrando con pippo) creiamo un file col comando touch e lo chiamiamo file-di-pippo (touch file-di-pippo), con ls controlliamo che sia creato.
Ora attenzione, questo file di pippo è veramente di pippo, tanto è vero che se diamo il comando ls -l file-di-pippo verrà fuori questa stringa:
rw-r--r-- 1 pippo pippo ...... il proprietario è pippo (il primo nome è il proprietario), quindi se noi volessimo fare delle modifiche su questop file e non siamo l'utente pippo, queste ci verranno negate, poichè non siamo il proprietario del file. Cioè se l'utente pluto vorrà modificarne il contenuto non potrà. perchè come dice la stringa rw-r--r--, ossia la rigs dei permessi, che dopo affronteremo, se tu non sei l'utente (ossia i primi tre bit rw- questo sta per Read and write), non puoi modificare il contenuto del file.

Ma allora come si fa a modificare i permessi?

Inanzitutto bisogna ritornare a essere utente ROOT, e digitare il comando chown (change owm cambia propietario) e si digita il nome dell'utente a cui il file andrà in mano, nel nostro caso l'utente pluto, poi specifichiamo il file e il suo percorso. (chown pluto /home/pippo/file-di-pippo).
Se torniamo ora ad essere pippo e digitiamo ls -l file-di-pippo vedremo la seguente stringa:
rw-r--r-- 1 pluto pippo ..... come vedete il nuovo proprietario è proprio pluto. Ora chiaramente sulo pluto che fa parete dei primi tre bit potrà leggere e scrivere.
Quindi eseguendo il login con pluto, possiamo usare l'editor /nano e andare a modificare il file appena assegnatoci dal ROOT.
Se provate a farlo con pippo non potrete più modificarlo ma solo leggerlo come indica la seconda sequenza di bit (r--).

Questa era solo un introduzione per spiegare cosa significa quando un file "appartiene" ad un solo utente.
La stringa dei permessi si può sintetizzare con primi tre bit "Utente", secondi bit "Gruppo", terzo bit "Altri/other":
rw- r-- r--
U G O

20 nov 2014

Energia e Lavoro

Energia e Lavoro

Lavoro

Si definisce lavoro della forza F il prodotto dell'intensità della forza per lo spostamento s.   L=F x s

Energia Meccanica

L'Energia Cinetica e l'Energia Potenziale sono le due forme sotto cui si presenta in natura l'Energia Meccanica. Emec= Ec + Epot + Eel

Energia Cinetica

Si definisce energia cinetica di un corpo l'energia dovuta al suo movimento; essa si calcola con Ec=1/2 x m x v^2


Energia Potenziale Gravitazionale

Si definisce energia potenziale gravitazionale di un corpo, calcolata rispetto al suolo, il prodotto del peso P del corpo per l'altezza h a cui esso si trova. Cioè Epot=m x g x h



Esercizio 2: Altezza e Velocità (Soluzione Verifica)
Esercizio 4: Spazi di Frenata

Notazioni Varie e Dimostrazione Ecin

Quantità di Moto


Si definisce quantità di moto del corpo il prodotto della massa per la sua velocità. Cioè q= m x v

Essa si conserva secondo il principio di conservazione che recita: la quantità di moto complessiva dei due corpi dopo l'urto rimane uguale alla quantità di moto complessiva dei due corpi prima dell'urto.

Quantità di Moto: Definizione ed esempi

Urti


Gli urti fra corpi vengono classificati in:
  • Urti Elastici: In un Urto Elastico l'energia cinetica complessiva dei corpi che entrano in collisione si conserva, avendo il medesimo valore sia prima sia dopo l'urto.
  • Urti Anelastici: In termini di energia, un urto si definisce anelastico quando l'energia cinetica dei corpi che entrano in collisione diminuisce in seguito all'urto.
In quantità di moto complessiva dei due corpi dopo l'urto rimane uguale alla quantità di moto dei due corpi prima dell'urto.



Quantità di moto: Urto Anelastico

Energia Potenziale Elastica

L'energia potenziale elastica di una molla di costante è allungata (o compressa) di un tratto X è uguale al lavoro (L) compiuto contro la forza elastica per portare la molla dalla posizione di riposo alla posizione in cui la molla risulta allungata (o compressa). Cioè: Eel=1/2 x K x X


Energia e Potenza

In Fisica, la potenza è definita come il rapporto tra il lavoro L compiuto da una forza in un intervallo di tempo t e l'intervallo di tempo medesimo.  P= L/t


13 nov 2014

Il Testo Poetico

Il Testo Poetico

Il testo poetico è per definizione, quello in cui la comunicazione si fa più "speciale" che mai: negli accostamenti delle parole, nell'uso delle figure retoriche, nell'intensità dell'espressione.

La Figura Retorica

Nel testo poetico, le parole sono ricche di senso "connotativo"; sono accostate (vicine) in modo "speciale" (es: Amore "dolce amaro"), inusuale (non comune) e sono anche disposte (ordinate) in modo non ordinato (es: Questa bella famiglia d'erbe e d'animali. | Dovrebbe invece essere).
E' un immagine efficace, che lascia il segno, colpisce o affascina.

Tipi di Poesia

Vi sono tre tipi di poesia:
  1. Epica: Canta le imprese degli eroi antichi
  2. Lirica: Esprime sentimento; il testo è dato dal fatto che in tempi antichi, la poesia era accompagnata dal suono della lira (strumento musicale simile all'arpa).
  3. Satira: Serve per protestare, in modo cinico o divertente un fatto politico o di una persona in particolare. Serve a punzecchiare la persona dove fà più male.
La Specificità del Testo Poetico

E' il modo più speciale di esprimere la qualità della letteratura.
Una parola può avere un significato "Denotativo*" o "Connotativo°" (es: Autunno. *Stagione dell'anno dal 21 Settembre al 21 Dicembre; °Freddezza, la caduta delle foglie, malinconia, tristezza, sonnolenza, riposo, ecc.):
  • Denotativo: Il significato proprio (Dizionario) di una parola.
  • Connotativo: L'insieme delle emozioni a cui una parola mi rimanda.
Caratteristiche del Testo Poetico

In "antichità" le sillabe di una poesia andavano da un min di due ad un massimo di dodici.
Oggi non c'è più obbligo, il verso è detto "libero".

Rima: Identità d suono nella sillaba alla fine del verso.

Verso: E' la riga poetica, che non va dal margine sinistro al destro e va a capo a scelta del poeta, senza andare a capo seguendo la normale linea di scrittura.

Strofa: Insieme di versi.

Contesto del Testo Poetico

E' lo sfondo (come un quadro) nasce e si sviluppa nell'esperienza del poeta.
L'insieme degli elementi storici, culturali, linguistici in cui è inserito.

11 nov 2014

Configurazione Elettronica; Raggio Atomico; Raggio Atomico; Affinità Elettronica; Energia di Ionizzazione & Modelo Atomico Orbitale

Configurazione Elettronica

Per definizione di Configurazione elettronica si intende come sono distribuiti gli elettroni (e-, non posizionati) sugli orbitali.

Per sapere quanti elettroni ci sono in un atomo bisogna leggere i numero atomico dell'elemento.

Gli Elettroni si distribuiscono riempiendo un orbitale alla volta. Di seguito il grafico da imparare:
5S
4p
3d
4S
3p
4S
3p
3S
2p
2S
1S
SI LEGGE DAL BASSO VERSO L'ALTO; I QUADRATINI SI RIEMPIONO PRIMA CON FRECCE VERSO IL BASSO E POI VERSO L'ALTO; OGNI QUADRATO CONTIENE DUE FRECCE.

Quindi infine possiamo scrivere la configurazione elettronica del Cloro così:
1S22s22p63s23p5

Guscio di Valenza: Sono gli orbitali più distanti dal nucleo, hanno livello più elevato.
Elettroni di Valenza: Sono gli elettroni che l'atomo usa per formare altri atomi, sono distribuiti sul Guscio di Valenza.

Atomi di uno stesso Gruppo=Elettroni di Valenza uguali.
Atomi di uno stesso Periodo=Stesso Guscio di Valenza.

O=(Z=8) 1S22S22P4 6° gruppo (6 e-); 2° Periodo (2s;2p)

Raggio Atomico, Affinità Elettronica e Energia di Ionizzazione

Il Raggio Atomico è la misura del Raggio dell'atomo (sfera)

Il Raggio Atomico diminuisce procedendo sulla tavola verso dx, poichè l'atomo diviene più positivo; mentre il Raggio aumenta (si ingrandisce) quando la dimensione aumenta verso il basso.

L'affinità elettronica e correlata all'energia sprigionata dall'atomo ( atomo x + e- = energia; + energia= + Ae); l'affinità aumenta con l'aumentare del numero di e-.

Quindi l'affinità elettronica aumenta procedendo a dx sulla tavola periodica e diminuisce scendendo.

L'energia di Ionizzazione (Ei) aumenta verso dx; diminuisce verso il basso, sulla tavola periodica.

Modello Atomico Orbitale

L'orbitale è la zona di spazio intorno al nucleo in cui è maggiore la propbabilità di trovare l'elettrone.
La posizione esatta dell'elettrone è ancora oggi ignota. Non si sa dov'è la sua posizione esatta, nè la velocità, nè dove è diretto.

L'elettrone ci è descritto una volta assegnati i numeri quantici:

1.Numero quantico principale (n): da 1 fino a 7, ci da informazioni su l'energia e quindi anche quanta distanza a dal nucleo; in sostanza le sue dimensioni.

2.Numero quantico secondario (l): da 0 a n-1, ci da informazioni sulla forma:
l 0 1 2 3
S p d f

3.Numero quantico magnetico (m): da -l a +l, ci da l'informazione di come è orientato nello spazio.



4.Numero magnetico di Spin (ms): da -1/2 a +1/2, ci da informazioni di come gira su se stesso l'elettrone. (NB: Non esistono due elettroni con quattro numeri quantici uguali).

21 ott 2014

Analisi Logica della Frase (o Proposizione)

Analisi Logica della Frase
(o Proposizione)

L'analisi logica della frase sviluppa capacità logiche e aiuta nel comprendere i testi poetici.

Cos'è una frase?

Una frase è un enunciato con una sola voce verbale, che ha senso compiuto.
Possiede inoltre vari elementi: Soggetto; Predicato (verbo) Verbale o Nominale; Complementi; Attributo e Avverbio.

Soggetto

Il Soggetto è la persona, l'animale o la cosa, che compie o subisce l'azione o è nella condizione espressa dal verbo
Inoltre il Soggetto può essere sottinteso, cioè non spiegato nella frase.
(es: Ho spiegato. ---> Io=Soggetto Sottinteso)

Complemento Oggetto

Il Complemento Oggetto si trova solo dopo i verbi transitivi (l'azione cade direttamente sull'oggetto), e risponde alla domanda: "Chi? Che Cosa?".
Esso è anche l'unico "Complemento Diretto".
Se viene preceduto da una preposizione diviene "Complemento Oggetto Partitivo".

Predicato

Il Predicato è di due tipi:
  • Predicato Verbale: Tutte le voci dei verbi; i verbi "servili" (potere, dovere, volere) compongono un solo predicato con l'altro verbo. (es: Io voglio prendere il diploma).
  • Predicato Nominale: Quando il Soggetto è in una condizione di stato e il verbo è seguito da un nome, un aggettivo o un nome - aggettivo è un predicato nominale. (es: Io sono (Copula) offeso (Nome del predicato).

1 ott 2014

Ripasso di Storia/Storia di Roma

Storia di Roma (VIII sec a.c./V sec d.c.)

Linea temporale: è convenzionale  (cioè decisa dagli storici), segnata da date importanti per la storia della civiltà occidentale.

  • Preistoria: Va dall'inizio dell'universo, fino all'invenzione della scrittura (3000 a.c.).
  • Storia Antica: Va dall'invenzione della scrittura al crollo dell'impero Romano (3000 a.c. - 476 d.c.).
  • Storia Medioevale: Va dalla caduta di Roma alla scoperta dell'america (476 d.c. - 1492 d.c.). Essa si distingue in "Alto Medioevo" (476 d.c. - 1000 d.c.) e "Basso Medioevo" (1000 d.c. - 1492 d.c.).
  • Storia Moderna: Va dalla scoperta dell'America alla Rivoluzione Francese (1492 d.c. - 1789 d.c.).
  • Storia Contemporanea: Va dalla Rivoluzione Francese ad Adesso (1789 d.c. - 2014).
Importante è anche la definizione di "Fonte Storica": Sono documenti o oggetti che ci aiutano a studiare la Storia.

Si differenziano in:
  • Fonti Storiche Primarie: Appartengono al periodo storico che stiamo studiando. (es: moneta Romana antica, se studiamo la vecchia Roma)
  • Fonti Storiche Secondarie: Tutti gli oggetti o i documenti successivi all'epoca studiata.
L'oggetto di studio  può essere indagato in differenti prospettive che spesso però interagiscono tra loro (in questo caso Roma). Questo è un metodo di studio:
  • Livello Politico (Le forme di governo e di amministrazione, i confini e i rapporti con i popoli vicini, le guerre).
  • Livello Sociale (Classi Sociali, potere)
  • Livello Economico (Risorse, commercio, distribuzione del reddito)
  • Livello Culturale (Religione, idee, arte e letteratura)
Roma attua subito una politica "imperialistica": questo non significa che il governo sia di fatto, necessariamente, nelle mani di un imperatore.
Facciamo subito una distinzione di termini:
  • Re: Sovrano di una sola nazione (Re d'Italia).
  • Imperatore: Sovrano di più nazioni (Impero Romano dopo la repubblica)
Roma subisce delle "Fasi di Espansione". Esse sono:
  • Espansionismo ai danni dei popoli confinanti con Roma.
  • Espansionismo ai danni degli altri popoli della penisola, gli Italici.
  • Espansionismo nel Mediterraneo Occidentale (Le 3 guerre Puniche III sec - II sec a.c.).
  • Espansionismo ai danni del Mediterraneo Orientale (Macedonia, Grecia 146 a.c.)
In una storia lunga mille anni iniziamo a distinguere tre tipi di governo che si sono succeduti a Roma, in tre grandi epoche:
  • Monarchia (753 a.C.- 509 a.C.)
  • Repubblica (509 a.C. - battaglia di Azio 31 a.C.)
  • Impero ( dal triondo di Ottaviano su Marco Antonio 31 a.C. al 476 d.C.)
Già in periodo monarchico c'era un'assemblea di anziani chiamata Senato (esponenti di famiglie patrizie, che potevano vantare antenati importanti); anche in età repubblicana esso sarà a massima autorità. 
Soltanto dopo vari secoli la carica di senatore sarà accessibile a un plebeo arrivato a nobilitarsi, ma il Senato resterà comunque una istituzione di carattere conservatore, chiuso alle riforme.


I Conflitti in Età Repubblicana

Il periodo repubblicano che stiamo esaminando può a sua volta essere studiato in fasi successive attraverso i conflitti che segnarono i secoli di Roma. 
Tra il V secolo e il IV a.C. assistiamo allo scontro tra patrizi e plebei; questi ultimi vogliono ottenere più diritti

Nel corso del tempo, con varie leggi, ebbero accesso alle magistrature (incarichi politici), fino al Senato, e si poterono contrarre matrimoni tra le due classi sociali. 

Va anche ricordata l'importanza di avere leggi scritte: le prime nell'antica Roma furono quelle scritte su 12 tavole. 

Secondo la tradizione, riportata dallo storico Livio, furono redatte negli anni 451 e 450 a.C., per volontà della plebe, allo scopo di rendere più conoscibile e certo il diritto, fino allora tramandato oralmente e applicato di volta in volta, caso per caso, in forza dell’interpretazione segreta dei giuristi-pontefici. 
Questi appartenevano al solo patriziato, e il fatto stesso che gli usi venissero messi per iscritto avrebbe rappresentato, a prescindere dal loro effettivo contenuto, un successo della componente plebea della popolazione.

Tralasciando al momento le guerre di conquista, altri conflitti che attraversarono la storia di Roma repubblicana riguardano le guerre servili, cioè le guerre contro gli schiavi in rivolta: ce ne furono di imponenti in Sicilia nel II secolo a.C. (ridotta a provincia dopo la sconfitta dei Cartaginesi) e poi memorabile quella di Spartaco, tra il 73 e il 71 a.C., la cui figura e le cui imprese, anche se poco indagate dagli storici romani, rimasero impresse in tutti coloro che lottano per la libertà.

Nel I secolo a.C. Si collocano anche le guerre sociali (contro i socii, alleati, dei Romani,in rivolta per ottenere la cittadinanza) e le sanguinose guerre civili, le cui conseguenze drammatiche furono causa della fine della repubblica e della restaurazione, di fatto, di una forma monarchica: l' Impero.


Livello Politico nei Periodi di Roma

Roma Monarchica (753 a.c. - 509 a.c.):  Il Re era elettivo (cioè eletto, scelto dal Senato).

Roma Repubblicana (509 a.c. - 30 a.c.): Una Democrazia? Assolutamente no, né gli schiavi, né le donne votavano. 
SPQR="Senatus Pupulusque Romanus" (Il Senato era il popolo; almeno così si presentavano). 
C'erano assemblee per tutti i cittadini Romani: i "Comizi". Essi potevano eleggere dei magistrati.
  • Magistrature (Incarichi Politici): Nella Roma Repubblicana i magistrati, restavano in carica per un certo periodo e venivano eletti dal popolo. Ogni magistratura era divisa in due persone.
  • Consoli (Capi della Magistratura): Convocavano il Senato e le assemblee (comizi) e comandavano l'esercito.
  • Dittatore: Restava in carica sei mesi, concentrando i poteri nelle sue mani in caso di gravi pericoli.
  • Questori: Avevano la responsabilità della spesa pubblica e dell'erario (Tesoro dello Stato).
  • Pretori: Responsabili dell'amministrazione della giustizia (tribunali).
  • Censori: Facevano l'elenco dei cittadini, secondo il censo (soldi), per inserirli in varie classi con scopi fiscali o di reclutamento militare; in seguito controllavano il comportamento degli uomini più in vista.
  • Senatori: Il maggior centro di potere di Roma. Venivano consultati dai Magistrati per ogni importante decisione. Controllavano anche la politica estera.
La Cultura Greca si diffonde a Roma

La conquista della Grecia (alla fine della III guerra punica) agevolò il diffondersi della cultura greca tra i Romani: osteggiata da alcuni e accolta favorevolmente da altri. 
Da quel momento gli antichi valori di riferimento entrarono in crisi. 
Nella cultura greca aveva grande importanza la filosofia, che a sua volta introduceva l'elemento del dubbio e una certa tendenza al rilassamento dei costumi. (Si pensi al teatro).

Tribuni della Plebe

Tribuni della plebe rappresentano il popolo di fronte al senato.
Non potevano proporre leggi, ma osteggiare quelle svantaggiose per la plebe stessa.
 
Due grandi Tribuni furono Tiberio e Caio Gracco, discendenti da Scipione l'Africano, vincitore dei Cartaginesi: una famiglia molto importante.

Sulla loro giovinezza esiste un aneddoto: un giorno una matrona romana si presentò a casa di Cornelia, madre dei due Gracchi, ostentando la propria ricchezza.
"Vedi? questi sono i miei gioielli!" disse la matrona. Cornelia fece chiamare i suoi figli, Tiberio e Caio: "E questi sono i miei!".


Prima il fratello maggiore Tiberio e poi, dopo la sua uccisione, il minore Caio (tra il 130 e il 120 a.C.) proposero una riforma agraria: chi possedeva più di una ben definita quantità di terreni poteva subire una confisca delle eccedenze che sarebbero state ridistribuite ai contadini senza terra

Infatti a Roma era gradualmente scomparsa la piccola proprietà contadina e si esteso il "Latifondo" (grande estensione di terre coltivabili, in possesso di un solo proprietario). Dopo lunghi anni in guerra, i contadini romani tornavano alle loro famiglie impoverite e vendevano le loro piccole proprietà, andando a ingrossare le fila dei proletari dell'urbe (urbe= città=Roma)
L'esercito infatti era costituito, per la maggioranza, da cittadini romani agricoltori.

Si impoverivano dunque per la lontananza dai campi, uomini ricchi e potenti si impadronivano delle loro proprietà, lasciate magari incoltivate.

Quindi prima Tiberio e poi Caio, si fanno eleggere tribuni della plebe e propongono una legge per ricostituire la piccola proprietà contadina, limitando il latifondo.

Questa proposta riformatrice incontra l' ostilità della classe dominante senatoriale, ma essi, anche se erano di origine nobile, si muovono in questo senso sulla base di una constatazione logica: la crisi della piccola proprietà condizionava le sorti dell'arruolamento nell'esercito .

In questo modo si ridava dignità ai contadini partiti per la guerra e divenuti poveri disoccupati, dei "proletari" (sono coloro che hanno come unica ricchezza i propri figli, e vivono vendendo la propria forza lavoro).

Anche un'altra legge venne proposta ossia l'annona, grano e frumento a prezzo molto basso, per i cittadini Romani.

Caio Gracco propone anche l'estensione della cittadinanza romana agli alleati italici, ma questo provoca l'egoistica reazione della plebe romana che non vuole dividere i propri privilegi con altri, dimostrando così di mancare di ogni coscienza politica.

Dopo i Gracchi, i Romani videro emergere due partiti: gli Ottimati (ceto senatoriale, con elementi dei nuovi ricchi) e Popolari (plebei, homini novi, cioè ascesi alle cariche per i loro meriti e non per il nome di cui potevano vantarsi ).

I Popolari nel 107 a.C. scelsero come guida un generale di origine plebea, di nome "Gaio Mario", che aveva vinto un Re ostile in Africa e poi aveva battuto due tribù germaniche che minacciavano i confini romani.

Egli, molto stimato dai suoi soldati, fece una riforma dell'esercito:
  1. L'esercito sarebbe stato formato anche da nullatenenti volontari, non solo romani, ma anche italici persino provinciali: poteva arruolarsi anche chi non possedeva terra.
  2. I legionari non dovevano più pagarsi l'equipaggiamento, anzi avrebbero ricevuto una paga giornaliera e premi in caso di vittoria.
  3. Chi fosse divenuto veterano cioè chi avesse compiuto sedici anni di servizio militare, avrebbe ricevuto come liquidazione un appezzamento di terra diventando così un piccolo proprietario contadino.
I Plebei a questo punto si legarono più ai loro comandanti: generali con ambizioni politiche, dotati di un appoggio militare, divenivano arbitri del destino di Roma. 

Dopo la morte di Mario, fu un altro generale legato al Senato, Silla, a imporre la propria volontà. 
Egli, conservatore, impose i suoi obiettivi restauratori dell'autorità senatoriale. Si proclamò dittatore e avallò liste di proscrizione: i suoi nemici, vicini al partito popolare, furono oggetto di persecuzione: chi si trovava in quelle liste (una specie di "caccia all'uomo") potevano essere uccisi e i loro beni confiscati

E' vero che Silla a un certo punto lasciò il potere volontariamente e si ritirò a vita privata, ma lasciando una scia di "ferite" nella vita civile: molti covavano desiderio di vendetta, e , comunque, era aperta la strada a nuovi colpi di mano. 
Si apriva il periodo delle sanguinose guerre civili


21 mag 2014

Le Imprese e lo Stato

Imprese e Stato

Produzione: si intende l'insieme delle operazioni, semplici o complesse, attraverso le quali si produce un bene trasformando altri beni.
Imprenditore: è colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o servizi.
Sono isolabili 2 elementi caratterizzanti:
  1. Iniziativa: potere economico di organizzare l'impresa, di indirizzarne l'attività decidendone la politica economica, e di dirigere la produzione;
  2.  Rischio Economico: sopportazione di tutti gli oneri inerenti alla conduzione dell'impresa, ed il compenso per tale rischio costituisce il profitto imprenditoriale (plusvalore tra ricavo e costi di produzione).

In forza dello status di imprenditore, il soggetto ha particolari responsabilità – dirittidoveri riferiti esclusivamente alla sua attività. Si distingue l'obbligo di tutelare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti (integrità fisica e morale), affiancato al diritto alla direzione dell'impresa espresso dalla posizione gerarchica sopra i dipendenti, ed in collegamento con il particolare regime pubblicistico particolare e necessario a garanzia di coloro che per ragioni economiche entrano in rapporti con l'imprenditore.

L'attività d’impresa può essere svolta in ambito agricolo o commerciale, con dimensioni grandi, medie o piccole, come attività pubblica o privata, in forma individuale o collettiva attraverso una società.

L’attività di produzione viene tradizionalmente suddivisa in tre settori, che a grandi linee rappresentano anche l’evoluzione del sistema economico. Questi tre settori produttivi tradizionali sono: 
  • Settore primario
  • Settore secondario
  • Settore terziario
Settore primario comprende tutte le attività che consistono nell’utilizzo delle risorse naturali senza apportare ad esse trasformazioni particolarmente rilevanti. Rientrano pertanto in questo settore le attività di coltivazione della terra, dell’allevamento, della silvicoltura, la pesca, la caccia, l’estrazione di materiali dal suolo (miniere, cave, torbiere,  giacimenti…).

Il Settore secondario è formato dalle imprese che si occupano della trasformazione materiale delle risorse naturali o di altri fattori produttivi in beni destinati al consumo oppure all’impiego in ulteriori processi produttivi. Questo settore, sviluppatosi in Europa a partire dalla metà del 1700 (con la cosiddetta “rivoluzione industriale”), comprende numerose attività molto diversificate. In esse si comprendono tutte le attività a carattere industriale: meccanica, tessile, elettrica, edile, aerospaziale, chimica, alimentare, siderurgica…

Il Settore terziario comprende tutte le attività di produzione di servizi. Rientrano quindi in questa categoria le attività commerciali, di trasporto, bancarie, assicurative, di consulenza, di pubblicità, le attività turistiche e alberghiere, ecc… 

Il settore terziario, tipico delle economie avanzate, si è notevolmente ampliato soprattutto negli ultimi decenni, tanto che, per moltissimi studiosi, ha ormai dato origine ad un quarto settore, nato ovviamente come “appendice” del terziario. Si tratta di settore definito “terziario avanzato” e costituito da tutte le imprese che fanno ampio uso delle più moderne tecnologie informatiche e telematiche (ITC=Information and Communication Tecnology). Rientrano in questo “quarto settore” tutte le imprese che si occupano della realizzazione di software, della progettazione informatica, dell’elaborazione di progetti di automazione, ma anche chi opera nell’e-commerce (commercio elettronico).
Rientrano quindi in questo settore le imprese della cosiddetta “new economy“.

In tutti i paesi avanzati, il terziario è il settore principale, cioè il settore con il maggior numero di addetti e anche quello che garantisce più
elevati livelli di valore aggiunto. Secondo la nota legge di Colin Clark, al progredire di una economia il peso relativo di ciascun settore diminuisce a vantaggio del settore successivo. Ciò significa che con il progresso e la crescita economica, dapprima il settore
agricolo vedrà ridursi il suo peso relativo a vantaggio del settore secondario.
Quindi, anche quest’ultimo perderà peso relativo a vantaggio del terziario.

Taylorismo: Organizzazione scientifica del lavoro, ideata dall'ingegnere americano F.W. Taylor (1856-1915), basata sulla razionalizzazione del ciclo produttivo secondo criteri di ottimalità economica, raggiunta attraverso la scomposizione e parcellizzazione dei processi di lavorazione nei singoli movimenti costitutivi, cui sono assegnati tempi standard di esecuzione. Più genericamente, il termine indica tutti gli aspetti di un lavoro, sia manuale sia impiegatizio, organizzato secondo criteri ripetitivi, parcellizzati e standardizzati.

Fattori produttivi 
 
Tutti quei fattori che rendono possibile la produzione: materie prime, personale... 

Partendo dal presupposto che ad ogni singolo fattore corrisponde un costo, un'opportuna ricerca per utilizzare la migliore combinazione di fattori produttivi è necessaria per poter determinare la soluzione più economica e allo stesso tempo più redditizia possibile per l'azienda.
I tre fattori produttivi dell'economia marginalista sono: 
  • Terra o Natura, che è il complesso delle risorse naturali (terra, acqua, ecc) che contribuiscono al processo produttivo;
  • Lavoro, che è l'attività umana e intellettuale che concorre con gli altri fattori della produzione di beni e servizi;
  • Capitale, che è il complesso delle risorse materiali prodotte dal lavoro nel corso dell'investimento; risorse necessarie per avviare l'attività produttiva. 

Ad ognuno dei tre fattori corrisponde un tipo distinto di prezzo o remunerazione: rispettivamente, la rendita, il salario e l'interesse. 

Alcuni economisti distinguono il Lavoro salariato dall'Imprenditoria, caratterizzata da rischio elevato e compensata dal profitto. 

Lo Stato può essere considerato un ulteriore fattore produttivo: assicura i servizi e le strutture di base indispensabili per esercitare l'attività produttiva. Alcune analisi lo definiscono piuttosto un "fattore protettivo" o "mezzo di protezione".

Le aziende, ai fini della concessione di aiuti alle attività produttive ed in base alla normativa comunitaria e al decreto ministeriale di recepimento del 18 aprile 2005, sono classificate come segue:
  • micro impresa, se presenta un fatturato annuo o totale attivo di bilancio inferiore a 2mln di euro e meno di 10 dipendenti;
  • piccola impresa, fatturato o totale attivo compreso tra 2 e 10mln di euro e  dipendenti tra 10 e 49;
  • media impresa, se ha un fatturato tra 10 e 50mln di euro oppure un totale di bilancio tra 10 e 43mln di euro e meno di 250 dipendenti;
  • grande impresa, se supera i limiti del precedente punto.