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21 mag 2014

Le Imprese e lo Stato

Imprese e Stato

Produzione: si intende l'insieme delle operazioni, semplici o complesse, attraverso le quali si produce un bene trasformando altri beni.
Imprenditore: è colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o servizi.
Sono isolabili 2 elementi caratterizzanti:
  1. Iniziativa: potere economico di organizzare l'impresa, di indirizzarne l'attività decidendone la politica economica, e di dirigere la produzione;
  2.  Rischio Economico: sopportazione di tutti gli oneri inerenti alla conduzione dell'impresa, ed il compenso per tale rischio costituisce il profitto imprenditoriale (plusvalore tra ricavo e costi di produzione).

In forza dello status di imprenditore, il soggetto ha particolari responsabilità – dirittidoveri riferiti esclusivamente alla sua attività. Si distingue l'obbligo di tutelare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti (integrità fisica e morale), affiancato al diritto alla direzione dell'impresa espresso dalla posizione gerarchica sopra i dipendenti, ed in collegamento con il particolare regime pubblicistico particolare e necessario a garanzia di coloro che per ragioni economiche entrano in rapporti con l'imprenditore.

L'attività d’impresa può essere svolta in ambito agricolo o commerciale, con dimensioni grandi, medie o piccole, come attività pubblica o privata, in forma individuale o collettiva attraverso una società.

L’attività di produzione viene tradizionalmente suddivisa in tre settori, che a grandi linee rappresentano anche l’evoluzione del sistema economico. Questi tre settori produttivi tradizionali sono: 
  • Settore primario
  • Settore secondario
  • Settore terziario
Settore primario comprende tutte le attività che consistono nell’utilizzo delle risorse naturali senza apportare ad esse trasformazioni particolarmente rilevanti. Rientrano pertanto in questo settore le attività di coltivazione della terra, dell’allevamento, della silvicoltura, la pesca, la caccia, l’estrazione di materiali dal suolo (miniere, cave, torbiere,  giacimenti…).

Il Settore secondario è formato dalle imprese che si occupano della trasformazione materiale delle risorse naturali o di altri fattori produttivi in beni destinati al consumo oppure all’impiego in ulteriori processi produttivi. Questo settore, sviluppatosi in Europa a partire dalla metà del 1700 (con la cosiddetta “rivoluzione industriale”), comprende numerose attività molto diversificate. In esse si comprendono tutte le attività a carattere industriale: meccanica, tessile, elettrica, edile, aerospaziale, chimica, alimentare, siderurgica…

Il Settore terziario comprende tutte le attività di produzione di servizi. Rientrano quindi in questa categoria le attività commerciali, di trasporto, bancarie, assicurative, di consulenza, di pubblicità, le attività turistiche e alberghiere, ecc… 

Il settore terziario, tipico delle economie avanzate, si è notevolmente ampliato soprattutto negli ultimi decenni, tanto che, per moltissimi studiosi, ha ormai dato origine ad un quarto settore, nato ovviamente come “appendice” del terziario. Si tratta di settore definito “terziario avanzato” e costituito da tutte le imprese che fanno ampio uso delle più moderne tecnologie informatiche e telematiche (ITC=Information and Communication Tecnology). Rientrano in questo “quarto settore” tutte le imprese che si occupano della realizzazione di software, della progettazione informatica, dell’elaborazione di progetti di automazione, ma anche chi opera nell’e-commerce (commercio elettronico).
Rientrano quindi in questo settore le imprese della cosiddetta “new economy“.

In tutti i paesi avanzati, il terziario è il settore principale, cioè il settore con il maggior numero di addetti e anche quello che garantisce più
elevati livelli di valore aggiunto. Secondo la nota legge di Colin Clark, al progredire di una economia il peso relativo di ciascun settore diminuisce a vantaggio del settore successivo. Ciò significa che con il progresso e la crescita economica, dapprima il settore
agricolo vedrà ridursi il suo peso relativo a vantaggio del settore secondario.
Quindi, anche quest’ultimo perderà peso relativo a vantaggio del terziario.

Taylorismo: Organizzazione scientifica del lavoro, ideata dall'ingegnere americano F.W. Taylor (1856-1915), basata sulla razionalizzazione del ciclo produttivo secondo criteri di ottimalità economica, raggiunta attraverso la scomposizione e parcellizzazione dei processi di lavorazione nei singoli movimenti costitutivi, cui sono assegnati tempi standard di esecuzione. Più genericamente, il termine indica tutti gli aspetti di un lavoro, sia manuale sia impiegatizio, organizzato secondo criteri ripetitivi, parcellizzati e standardizzati.

Fattori produttivi 
 
Tutti quei fattori che rendono possibile la produzione: materie prime, personale... 

Partendo dal presupposto che ad ogni singolo fattore corrisponde un costo, un'opportuna ricerca per utilizzare la migliore combinazione di fattori produttivi è necessaria per poter determinare la soluzione più economica e allo stesso tempo più redditizia possibile per l'azienda.
I tre fattori produttivi dell'economia marginalista sono: 
  • Terra o Natura, che è il complesso delle risorse naturali (terra, acqua, ecc) che contribuiscono al processo produttivo;
  • Lavoro, che è l'attività umana e intellettuale che concorre con gli altri fattori della produzione di beni e servizi;
  • Capitale, che è il complesso delle risorse materiali prodotte dal lavoro nel corso dell'investimento; risorse necessarie per avviare l'attività produttiva. 

Ad ognuno dei tre fattori corrisponde un tipo distinto di prezzo o remunerazione: rispettivamente, la rendita, il salario e l'interesse. 

Alcuni economisti distinguono il Lavoro salariato dall'Imprenditoria, caratterizzata da rischio elevato e compensata dal profitto. 

Lo Stato può essere considerato un ulteriore fattore produttivo: assicura i servizi e le strutture di base indispensabili per esercitare l'attività produttiva. Alcune analisi lo definiscono piuttosto un "fattore protettivo" o "mezzo di protezione".

Le aziende, ai fini della concessione di aiuti alle attività produttive ed in base alla normativa comunitaria e al decreto ministeriale di recepimento del 18 aprile 2005, sono classificate come segue:
  • micro impresa, se presenta un fatturato annuo o totale attivo di bilancio inferiore a 2mln di euro e meno di 10 dipendenti;
  • piccola impresa, fatturato o totale attivo compreso tra 2 e 10mln di euro e  dipendenti tra 10 e 49;
  • media impresa, se ha un fatturato tra 10 e 50mln di euro oppure un totale di bilancio tra 10 e 43mln di euro e meno di 250 dipendenti;
  • grande impresa, se supera i limiti del precedente punto.





Elettronegatività/Legge di Lewis/Legge di Coulomb/Legami Ionici e Covalenti

Legge di Lewis
 
Gli elettroni di un elemento chimico che partecipano alla formazione dei legami e che determinano la sua reattività, sono gli elettroni più esterni detti elettroni di valenza.
Tali elettroni possono essere rappresentati secondo un metodo introdotto dal chimico statunitense G.N. Lewis. Secondo tale metodo, gli otto elettroni del livello più esterno di un atomo, sono rappresentati come punti o come coppie di punti disegnati ai quattro lati del simbolo chimico dell'elemento. 
Le strutture di Lewis per gli elementi appartenenti al secondo e al terzo periodo si possono scrivere pertanto nel seguente modo:

Utilizzando la struttura a puntini di Lewis (solo per quegli elementi appartenenti agli VIII principali gruppi della tavola periodica, cioè agli elementi del blocco s e del blocco p), possiamo notare che il numero di "puntini" da collocare nella notazione di Lewis corrisponde esattamente al gruppo di appartenenza dell'elemento chimico nella tavola periodica (scritto in numeri romani, da I a VIII) con la sola eccezione dell'elio He che in realtà ha solo due elettroni di valenza.
Per l'atomo di elio che possiede solo due elettroni, la struttura a puntini di Lewis è la seguente:
:He
Come è possibile notare, gli elementi appartenenti al medesimo gruppo presentano la stessa configurazione elettronica superficiale e quindi la stessa struttura di Lewis.
Si tenga inoltre presente che, prendendo come esempio la struttura di Lewis per l'atomo di ossigeno, le seguenti tre strutture sono identiche:

Legge di Coulomb

Per formare una molecola, due o più atomi devono avvicinarsi e vincere la forza di repulsione reciproca tra i rispettivi nuclei (carichi positivamente) ed elettroni (carichi negativamente). L'intensità delle forze elettrostatiche di attrazione e di repulsione dipende, oltre che dal valore delle cariche elettriche, anche dalla loro distanza reciproca, secondo la legge di Coulomb, per cui l'intensità della forza di attrazione o repulsione (F) tra due cariche elettriche q1 e q2 è direttamente proporzionale al loro prodotto e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza (r):
Se consideriamo due atomi di una data molecola, essi si troveranno a una distanza tale che le forze di attrazione e le forze di repulsione saranno tra loro in equilibrio. Questa distanza si chiama distanza di legame e, in pratica, si identifica con la distanza tra i nuclei degli atomi considerati; il suo valore varia a seconda della loro natura e in funzione del numero e del tipo dei legami.

 Elettronegatività


L'elettronegatività X (si legga "chi") è una grandezza che caratterizza il potere di attrazione di un atomo nei confronti degli elettroni del legame con un altro atomo; essa dipende sia dall'energia di ionizzazione che è relativa alla forza di attrazione esercitata da un nucleo verso i propri elettroni, sia dall'affinità elettronica che indica con quanta forza elettroni estranei possano essere attirati.
Per indicare il potere di attrazione di un elemento nei confronti dell'elettrone, si dovrà tener conto di entrambe le grandezze appena considerate e farne un bilancio; l'elettronegatività quindi deriva dalla combinazione dell'energia di ionizzazione e dell'affinità elettronica e indica il potere di attrazione di un atomo nei confronti degli elettroni del legame con un altro atomo.
Tra i vari criteri utilizzati per calcolarla, il più diffuso è quello proposto dal chimico statunitense L. Pauling, che ha definito una scala arbitraria assegnando il valore minimo (0,7) al francio e massimo (4) al fluoro. Con questo metodo non è calcolabile l'elettronegatività dei gas nobili, per i quali si assume il valore 0. 
Poiché entrambe le proprietà (energia di ionizzazione ed affinità elettronica) che determinano il valore dell'elettronegatività variano nello stesso modo, l'elettronegatività aumenta dal basso verso l'alto nei gruppi e da sinistra a destra in un periodo. Per questo motivo gli elementi più elettronegativi si trovano a destra in alto e quelli meno elettronegativi in basso a sinistra.
I valori dell'elettronegatività sono tabulati nella tavola periodica degli elementi:
valori elettronegatività











20 mag 2014

Dinamica: un principio...anzi tre.

I Tre principi della Dinamica

Prima Legge: un corpo si muove di moto rettilineao uniforme finchè su di lui non interviene una forza capace di cambiare questo stato.

Seconda Legge: f=ma (forza=massa*accelerazione) la forza di un corpo è data dal prodotto della sua massa per la sua accelerazione.

Terza Legge: su un corpo agisce una forza uguale e contraria rispetto a quella da lui esercitata.

Video lezioni

16 mag 2014

Storia di Roma (Leggenda/Storica)/Il Colosseo

Le origini di Roma secondo il mito

Una leggenda racconta che due fratelli gemelli, "Romolo e Remo", avessero fondato la città di Roma.
I due gemelli erano figli di Rea Silvia, una vestale struprata in un bosco sacro dal Dio Marte; successivamente abbandonati in una cesta, sulle rive del fiume Tevere; quando una "lupa" (allegoria di una prostituta, "lupanare" in latino era il luogo dove si svolgeva la prostituzione),
scesa dai monti per abbeverarsi, attratta dai vagiti (pianti) dei due neonati li aveva raccolti e allattati entrambi (la lupa, diventa subito in Roma simbolo della "città eterna").
Crescendo, Romolo e Remo, furono poi nutriti e allevati da un pastore di nome "Faustolo", il quale, crebbe in forza e in salute i due gemelli.
Divenuti adulti e vigorosamente molto forti, i gemelli decisero di fondare una città, affidandosi alla volontà degli Déi, grazie all'interpretazione del volo dei sacerdoti chiamati "Aurispices".
Così guardarono il cielo e Romolo, colui che aveva visto più uccelli (avvoltoi) volare intorno a un preciso pezzo di terreno, sfidò il fratello Remo (i cui figli fondarono la città di Siena), il quale,  non accettando di aver perso la competizione, venne ucciso dal fratello, diventando in questo modo, Romolo il primo Re di Roma.

Le origini di Roma secondo la storia

Uscendo dal mito, gli storici ci dicono che nel VIII secolo a.c., esattamente nel 753 a.c., a Roma vi fosse stata impiantata la prima pietra; laddove abitavano molte comunità, gruppi cioè di latini che avevano costruito i loro villaggi sui sette colli:
Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino. Palatino, Quirinale e Viminale.
Tutti e sette, vicini alla foce del fiume Tevere, si fusero l'uno con l'altro, dando origine alla città di Roma.
Si cominciò così a parlare di Italia già nel VI secolo a.c., dal nome di Italo, Re leggendario degli Itali, un popolo abitante la punta della Calabria, famoso per la sua forza e la sua saggezza.
Alla fine del IV secolo a.c. con il nome Italia si indicava solo la parte meridionale della nostra Penisola: i Romani infatti chiamavano se stessi "Romani" mentre definivano "Italioti" tutti gli altri popoli a sud del Lazio.
Nel III secolo a.c., man mano che le legioni romane avanzavano verso nord, il termine Italia si estenderà a tutta la nostra Penisola fino alle Alpi.
Nel 753 a.c., dunque questi sette villaggi fondarono un unico nucleo, quello della "città eterna", di Roma "Caput Mundi", nome con cui passerà alla storia, diventando in poco tempo la città più potente del mondo.
Con il tempo, i Romani, dominarono e sottomisero:
  • Tutti i popoli "extra-Lazio"
  • Tutta l'Italia
  • Padroni del commercio nel Mar Mediterraneo
  • Conquistarono la Grecia
  • Sottomisero tutta l'Europa
Nel momento della sua massima espansione, l'impero Romano, a nord, aveva conquistato tutta l'Inghilterra; ad ovest la Spagna, le Gallie e il Portogallo; ad est quasi tutta la Germania, l'Ungheria e la Romania; a sud-est tutta la Mesopotania, la Palestina e la Fenicia. A sud tutta l'Africa Settentrionale.
Il Senato Romano

Una volta fondata la città, quando si dovevano prendere decisioni molto importanti, comandava il "Rex" (oltre ad essere il capo indiscusso dell'esercito, era anche capo dei sacerdoti e di tutti gli Déi dell'Olimpo) egli veniva aiutato dal senato (senatus), la più autorevole assemblea dello Stato Romano, composta da anziani i cui membri erano chiamati "Patres" cioè Patrizi.
Il termine Senato deriva dal latino “senex” (vecchio), perché i membri del Senato erano inizialmente solo i più anziani del popolo Romano, uomini cioè di una certa esperienza, saggezza e ricchezza.
Quando il Rex moriva, il potere tornava in mano al Senato, il quale nominava un candidato che potesse succedere al Re defunto. Il Senato dava il nominativo al futuro Re, che poi veniva sottoposto alla elezione formale davanti al popolo di Roma che, con grida e applausi gli dava l'incarico definitivo, mentre il Senato metteva ufficialmente per iscritto l'elezione, in questo modo il Re veniva ufficialmente nominato dal popolo; di fatto, veniva eletto dietro indicazione del Senato.
La leggenda racconta che fu proprio Romolo a decidere che il Senato fosse inizialmente composto da 100 Patrizi; poi raddoppiato da Tarquinio Prisco, in seguito arrivò a 300 sotto Lucio Bruto. Il senato raggiunge i 600 membri sotto Silla; sotto Giulio Cesare arriva a 900 persone; fu in seguito sotto Augusto riportato a 600.

Il Colosseo
Se il simbolo dell'Egitto sono le piramidi; se la Grecia aveva l'Acropoli, il simbolo del potere di Roma era il Colosseo (detto anche Anfiteatro Flavio, dal nome dell'imperatore Flavio Vespasiano, che ne volle la costruzione).
Il Colosseo a Roma fu costruito tutto con enormi blocchi di marmo bianco e di travertino (roccia calcarea molto rara e pregiata).
In tutto ci vollero 3,5 milioni di metri cubi di pietra trasportata a Roma in blocchi dalle cave che vi erano lì vicino, chiamate "fornaci", dove più di 10.000 schiavi, portati a Roma dalle conquiste fatte in Giudea, lavoravano ininterrottamente dall'alba al tramonto per la costruzione di quel colosso voluto dall'imperatore in persona, Flavio Vespasiano, sebbene 70enne e da suo figlio Tito.


I lavori veri e propri iniziarono nella valle tra i colli del Palatino, Esquilino e Celio, dopo aver prosciugato un piccolo lago che l'Imperatore Nerone aveva fatto costruire per la sua Domus Aurea.
I soldi furono ricavati grazie ai forzieri pieni di gioielli, oro e pietre preziose che Roma aveva ottenuto saccheggiando e deprecando i templi di Gerusalemme, 7 anni prima l'inizio delle operazioni di edificazione.
L'edificio suddiviso in quattro livelli, con un'altezza di 50 metri e un'estenzione a forma d'ellisse di circa 19000 m^2 e riuscì a contenere fino a 70000 spettatori.
Primo Piano: sullo spalto del primo piano alto 11 metri, circondato da semi-colonne in stile Dorico, vi erano i posti migliori riservati ai consoli e ai magistrati, sulle cui gradinate, vi erano poltrone e cuscini imbottiti e venivano incisi a caratteri cubitali i loro nomi; al centro vi era il podio dell'Imperatore e dei suoi ospiti; sopra il podio, vi erano i cavalieri che assistevano seduti su un semplice cuscino; accanto a questi ultimi vi erano le vestali dei templi sacri (sacerdotesse vergini, molto giovani, consacrate alla Dea Vesta, cui veniva attribuita la custodia del "Culto del Fuoco", perennemente acceso in Roma).
Secondo Piano: sullo spalto del secondo piano, più alto del primo di circa 2 metri, formato da colonne Ioniche, stavano i Patrizi.
Terzo Piano: sul terzo livello, alto 14 metri, in tessuto di colonne Corinzie, assistevano agli spettacoli la plebe romana e le donne più prestigiose.
Quarto Piano: sul quarto spalto, tutto fatto di gradinate di legno, conteneva, in particolari occasioni, anche altri spettatori provenienti da fuori Roma oltre agli schiavi.
Ultimo Piano: infine 240.000 pali di legno, manovrati da più di mille marinai, sorreggevano il "velario" (centinaia di metri quadri di tela massiccia) che proteggeva gli astanti dalla pioggia e dal Sole.
Arena: l'arena centrale dell'anfiteatro, a forma dell'ellisse, era lunga 77 metri e larga 46 metri; era formata da un tavolato di legno, ricoperto di sabbia (cioè di "rena", portata dai letti dei fiumi); per accedervi esistevano due grandi ingressi principali: ad ovest la "Porta Triumphalis"; ad est la "Porta Libitinensis" (dalla parola "Labitinia" o Dea della Morte); dalla prima entravano gli esseri umani o gli animali vivi, dalla seconda uscivano esseri umani o animali morti.
Sotteraneo: sotto l'arena del Colosseo (che poteva trasformarsi anche in una piscina per le simulazioni delle battaglie navali), al di sotto dei tredici metri di pavimento di legno, si estendevano numerosissimi corridoi, passaggi segreti, cunicoli ed ambienti destinati ad ospitare gli attrezzi e gli effetti speciali per le rappresentazioni teatrali (come avviene a Hollywood); sotto vivevano i gladiatori, assieme alle bestie feroci, venivano portati al centro della scena da più di sessanta carrelli elevatori, rampe e montacarichi adibiti allo spostamento delle gabbie stesse e delle scenografie della morte.
Gli spettacoli della morte
I malviventi e i criminali venivano così spediti in mezzo all'arena, seminudi; qua essi aspettavano la loro sorte crudele, cioè che le bestie li aggredissero e li divorassero pezzo dopo pezzo.
Tuttavia questi "spettacoli" macabri non finivano qua: dei montacarichi speciali, infatti, preventivamente ben allestiti e organizzati, portavano sulla scena, in mezzo all'arena, delle scenografie teatrali di morte, vere e proprie che si ispiravano alla mitologia Greca più raccapricciante:
tra gli sfondi mitologici ellenici vi era quella di "Orfeo" e la sua lira mentre veniva attaccato e dilaniato dalle belve feroci; un'altra scenografia era quella di "Prometeo" incatenato, mentre veniva sbranato dagli orsi; oppure si rievocava il mito di "Muzio Scevola" (era un aristocratico Romano, il quale di sua scelta mise la propria mano sui carboni ardenti per non essere riuscito ad uccidere un suo rivale), mentre un condannato veniva obbligato a farsi carbonizzare completamente un braccio sul braciere.
Ma i romani andavano matti per le "Danze Piriche" attesissime dai Romani: i prigionieri venivano spalmati con degli oli o unguenti speciali a cui poi si dava fuoco; il divertimento stava nel vederli mentre essi si dimenavano come torce umane, in una sorta di danza macabra, fino a cadere morti carbonizzati.
Ma erano le bestie a cacciare gli uomini; agli animali selvaggi, infatti, appena arrivati a Roma, stanchi ed affamati, dopo settimane e settimane di viaggio, si dava subito loro della carne umana, affinchè si adattassero a gustare il sapore dell'uomo, quando i delinquenti o i condannati a morte dal senato venivano gettati "Ad Bestias" (alle bestie).
Nonostante la morte di Vespasiano, avvenuta nel 71 d.c. (anno dell'eruzione del Vesuvio), nell'estate del 80 d.c., divenuto Tito Imperatore di Roma, egli inaugurò il Colosseo, ormai pronto e di tutto marmo bianchissimo, perfettamente incastonato di colonne
Doriche, Ioniche, Corinzie, statue, stucchi ed affreschi ovunque, ed aprì le porte dell'anfiteatro a tutti i Romani, iniziando così per tre mesi consecutivi, festeggiamenti e spettacoli gratuiti, che iniziavano la mattina e si concludevano la sera.
In quei novanta giorni di giochi, tra un susseguirsi incessante di giocolieri, funamboli, trapezieri, venditori di bevande e cuscini, persero la vità più di duemila gladiatori e novemila specie di animali, tra elefanti (150 erano stati portati da Cartagine in un giorno per essere usati ed ammazzati come tiro a segno); gli struzzi, leoni d'Etiopia, leopardi, tigri dall'India, orsi, gnu, antilopi, ippopotami; centinaia e centinaia di animali venivano catturati e portati nel Colosseo ed uccisi durante la caccia alle belve feroci, che allora si chiamava la "Venationes".
Nel Colosseo, dunque, si svolgevano anche combattimenti tra uomini detti "Gladiatores" o schiavi, talvolta prigionieri di guerra che lottavano per aver salva la vita e per la libertà.
Introdotti in Roma per la prima volta nel 260 a.c., i combattimenti dei gladiatori (su cui era organizzato un vero e proprio giro di scommesse), consisteva nel ferire e poi uccidere l'avversario, tra l'eccitamento del pubblico che agitava dei fazzolettini bianchi urlando: "Iugula, Iugula!" ("Scannalo!"), se invece gli spettatori chiedevano che il perdente fosse risparmiato gridavano: "Missus, Missus!" ("Grazialo!"),
l'Imperatore aveva però l'ultima parola e faceva il segno distintivo, se il suo pollice saliva in alto il gladiatore sarebbe stato liberato; se il pollice fosse stato capovolto all'ingiù, sotto il plauso di tutti, il gladiatore veniva ucciso.


Video lezione nascita Roma (leggenda):
Video lezione nascita di roma (storia):
Video lezione Colosseo:

10 mag 2014

Idrosfera/Onde/Ciclo dell'acqua

Idrosfera

Il 71% della superficie di Gaia è ricoperto da acqua e solo il 21% è formato da terre emerse.

L'idrofera è così composta: 96% Oceani e mari, 4 % da ghiacci e ghiacciai e 01,05% falde idriche. 

Come detto prima è rappresentata per il 96% da oceani e mari:
Oceani: devono avere una "Dorsale Oceanica" che si trova sui fondali oceanici.
Mari: Hanno confini più delimitati.

I Fattori che caratterizzano le acque sono:
  • Temperatura
  • Salinità
  • Densità
L'acqua dei mari ha un colore più o meno intenso per via:
  • Composizione dell'acqua
  • Profondità
  • Limpidezza (presenza di sedimenti o dell'inquinamento)
La pressione dell'acqua aumenta di 1 atm ogni 10 metri.

La trasparenza influenza il riscaldamento delle acque più è chiara e più sarà calda in superficie.
Ogni 100 metri la temperatura diminuisce.

All'equatore, mediamente la temperatura superficiale è di 27 °C, mentre al Polo Sud la temperatura è di -1°C.


A temperatura di -1°C l'acqua del mare/oceano non ghiaccia perchè la presenza dei sali disciolti non fa solidificare l'acqua.

Le acque marine lungo le coste hanno l'effetto di mitigare il clima.

D'estate fa meno caldo lungo le rive dei mari/laghi/fiumi, mentre d'inverno fa meno freddo.

Alcuni mari sono molto profondi: Mar dei Coralli in Australia o il Mar Mediterraneo Orientale che raggiunge i 5000 metri.
 Onde
Le onde trasportano materia ed energia, la lunghezza di un'onda è pari a 1 Lambda.

La frequenza dell'onda è il tempo in cui l'onda percorre un'oscillazione.


Quando la metà della lunghezza d'onda essa trasporta la materia.

La rifrazione varia con la profondità dei mari e cambia la velocità delle onde stesse.

Le maree sono variazioni del fondale marino per l'attrazione lunare.

Quando la Luna e vicina a Gaia si ha "alta marea" mentre quando la Luna si accosta ai Poli si ha "bassa marea".

Ve ne sono quattro al giorno ogni sei ore, ma sono comunque discontinue e mai regolari.
Il Ciclo dell'acqua
Dal Mare, l'acqua evapora, quindi si fomano le nubi. Il vento le sposta e le traporta. Anche le piante danno il loro contributo emettendo anidride carbonica e sviluppando di più le suddette nubi.
Una volta arrivate sulle montagne queste nubi creano precipitazioni sotto forma di piogia o neve.
L'acqua torna al mare, tramite falde acquifere o fiumi.