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25 set 2013

WEB 1.0; 2.0; 3.0

WEB 1.0

Le informazioni sono pubblicate in maniera statica, immaginate come un vostro foglio di word con testo e immagini, portato su web.
L’utente arriva sulla pagina, legge e se ne va senza nessuna interazione.

WEB 2.0

Per la prima volta si iniziò a dare grande importanza all’usabilità e al modo di condividere i contenuti (Interattività). Il webmaster non è che una parte del sito, che, nei casi più importanti, è composto da comunità di migliaia di utenti ( Wikipedia). 

WEB 3.0

Come ogni rivoluzione, si cerca ora, con il web 3.0, di raffinare l’enorme cambiamento che ha portato il web 2.0: Il web 3.0 infatti, non sarà altro che un evoluzione del suo predecessore.
Attualmente non è ancora tutto chiaro ma da quel che si legge sulla rete, ma possiamo immaginarci uno scenario in cui le informazioni in rete vanno sempre di più agglomerate verso un unico database, e consultate da più pagine web.
Si parla altresì di intelligenze artificiali grazie ad algoritmi sempre più sofisticati che permetteranno un orientamento migliore in una rete sempre più affollata.
Infine il web 3.0 si muoverà verso il 3D, con una rete non più fatta di pagine, ma di veri e propri spazi in cui “muoverci” per trovare quello che cerchiamo. (in questo l’esperienza di second life credo sia stata determinante).

19 set 2013

Ricerca sul CLOUD

CLOUD

Col termine "Cloud" si intende un insieme di tecnologie informatiche che permettono l'utilizzo di risorse hardware (storage, CPU)o software distribuite in remoto. Si differenziano 3 tipi di "Cloud":

  • SaaS (Software as a Service) - Consiste nell'utilizzo di programmi in remoto, spesso attraverso un server web. 
  • PaaS (Platform as a Service) - E' simile al SaaS,ma viene utilizzato in remoto un singolo programma, ma una piattaforma software che può essere costituita da diversi servizi, programmi, librerie, ecc.
  • IaaS (Infrastructure as a Service) - Utilizzo di risorse hardware in remoto. Questo tipo di "Cloud" è quasi un sinonimo di Grid Computing, ma con una caratteristica imnprescendibile: le risorse vengono utilizzate su richiesta al momento in cui un cliente ne ha bisogno, non vengono assegnate a prescindere dal loro utilizzo effettivo.
Una caratteristica del Cloud Computing è di rendere disponibili all'utilizzatore tali risorse come se fossero implementate da sistemi "standard". L'implementazione effettiva delle risorse non è definita in modo dettagliato; anzi l'idea è proprio che l'implementazione sia un insieme eterogeneo e distribuito di risorse le cui caratteristiche non sono note all'utilizzatore. (Cloud in inglese Nuvola).

Si tratta di una definizione in parte corretta di quello che oggi intendiamo con il termine "cloud", ovvero la nuvola all'interno della quale finiscono tutti i nostri dati. Le infrastrutture di cloud sono solitamente grandi data center, distribuiti gograficamente o centralizzati in una sola struttura, che consentono all'utente di avere a disposizione le risorse che realmente utilizza, pagando quest'ultime solamente il tempo in cui sono state utilizzate. Questo è tuttavia uno solo degli aspetti che definiscono una struttura cloud: la possibilità di aggiungere risorse alle nostre istanze virtuali, o allo spazio che ci viene riservato, deriva dalla scalabilità di questi ambienti,che grazie a tecnologie di visualizzazione sono in grado di espandere lo storage e la potenza delle singole istanze in base alle richieste degli utanti.

Oggi il termine cloud non è utilizzato solamente in questa accezione, o servizi cloud sono di fatto tutti quei servizi online, centralizzati, in cui l'utente può andare a porre i propri file, siano essi documenti, immagini o quant altro. (es: GOOGLE DOCS)